Articoli di Giovanni Papini

1903


Un pò di sincerità a proposito di Shelley
Pubblicato in: La Spezia a P.B. Shelley, numero unico, p. 25
Data: 27 ottobre 1907


pag.25



Per quanto si tratti di una commemorazione letteraria, non voglio fare a meno della mia sincerità. Portino gli altri alla memoria di Shelley l'oro dell'emozione, l'incenso della rettorica o la mirra dell'erudizione. Di tutta codesta roba son piene le librerie delle città e le anime degli uomini. Io voglio dire soltanto questo: che cosa ricorda o sa un giovine italiano non del tutto ignorante — sia perdonata la franchezza — nell'anno 1907 quando sia pronunziato presso di lui il nome dí Shelley?
   La domanda, vi assicuro, non è stupida. Io mi sonò accorto che molta gente festeggia con grande devozione e gran calore degli uomini di cui non ha letto venti righe e di cui a mala pena conosce la data della nascita o della morte e la 'professione, e ho conosciuto scrittori e oratori che hanno fatto discorsi di centenari senza aver prima conosciuto e sentito la vita e l'opera di colui che volevan celebrare con í periodi ben intessuti e la voce tremolante o furiosa. Se i nostri figli volessero giudicare della nostra conoscenza del passato e della nostra cultura letteraria e artistica dai numeri unici e dai discorsi commemorativi quanto s'ingannerebbero!
   Confessiamo una buona volta la verità e diciamo con poca vergogna che la maggior parte dì coloro che si affannano nelle feste centenarie a preparare l'apoteosi di qualche grande o piccolo Grande non sanno di lui molto più ch'io non sappia di Percy Bysshe Shelley. La mia umile confessione sarà forse un documento assai più importante delle citigrafi rampicanti e dei discorsi spumosi.

***
   Ecco dunque ciò che sveglia nella mia testa il nome di Shelley. Un poeta inglese, vissuto tra la fine del settecento e il principio dell'ottocento, simpatico, un po' rivoluzionario, fuggito dall'Inghilterra, errante in Italia, morto giovine annegato nel Tirreno. Di lui ho letto: il Prometeo che alcuni anni fa mi ha fatto grande impressione e che più tardi mi è sembrato un po' gonfio, un po' troppo ripieno di poesia verbale e meno forte delle poche battute di Goethe sullo stesso argomento, — alcuni Poemetti deliziosi all'orecchio, dolci, delicati, ricchi, fini, con troppa tenerezza e immagini troppo sottili i Cenci, inferiori alla fama e poco drammatici — i frammenti delle Speculations Metaphysics e delle Speculations on Morals che m'interessarono molto per la storia del pensiero anglosassone, avendoci trovato ìn anticipazione delle frasi di Bentham, delle immagini di James e degli accenni di pragmatismo.
   E poi? Il ricordo confuso di un medaglione che lo rappresentava di profilo, visto in un giornale — qualche reminiscenza di uno studio dì Nencioni e di un saggio di Sarrazhin - una visita ch'io feci a Roma alla sua tomba, dove colsi alcune foglie che serbo ancora — e soprattutto la sua apparizione nell'isola dei poeti e degli eroi nella lirica di Carducci e la triplice, incalzante invocazione: O cuor dei cuori!
   Dimenticavo alcune pagine di Guido. Biagi che narrano la morte del poeta e il rogo che arse il corpo; ma confesso che in quell'affare il Byron mi sembrò leggermente ciarlatano e mosso più dal desiderio di rifare uno spettacolo antico e poco comune, che da pietà per l'amico morto.
   E qui finisce la breve confessione, della quale non mi vergogno molto perchè son certo che gran parte di quelli che parlano con tanta foga di Shelley dovrebbero farne una simile. Si dirà forse ch'io sono più ignorante di altri, ma che forse non potrei anch'io, riprendendo in mano le opere dello Shelley e andando a leggere í libri e gli articoli che si son fatti su di lui, scrivere il mio «dotto contributo» alla storia del «Soggiorno di Shelley in Italia» o il mio «acuto saggio» sopra «Il sentimento dell'orgoglio nel Promeleo liberato»?
   Invece queste poche parole mi rappresentano allo stato naturale e non dopo aver subito una concimazione artificiale di letture in biblioteca.
   Pensate rispetto a quanti argomenti io e voialtri siamo nelle stesse condizioni! Fate qualche piccola revisione e vedrete: c'è, da vergognarsi e da tirarsi qualche pugno nel petto.
   Ma un po' di sincerità' fa tanto bene!


◄ Indice 1907
◄ Cronologia
◄ La Spezia a P. B. Shelley